In merito alle dichiarazioni rilasciate in data odierna dall’Assessore del Comune di Trento, Renato Pegoretti, agli organi di stampa trentini, siamo costretti a rilevare che l’Assessore insiste nel riportare dati imprecisi e, talvolta, fuorvianti.

1) Relativamente al Palazzetto, si parla dell’uso “pressoché esclusivo e comunque prioritario” concesso alla Trentino Volley. Non si comprende come si possa definire “pressoché esclusivo” l’utilizzo di un impianto frequentato anche da altre società sportive e destinato a ospitare eventi e spettacoli artistici e di varia natura. L’assessore non parla poi della dispersione di risorse pubbliche che avrebbe comportato il PalaTrento in mancanza di una attività trainante quale la pallavolo di serie A/1, che stimolasse i lavori di completamento e desse un contenuto alla struttura.

2) Il Palatrento, pur arricchito negli ultimi cinque anni di alcune appendici, è ancora in attesa di opere basilari per la funzionalità dell’impianto. Citiamo per tutte una sala stampa attrezzata, una sala hospitality, una sala interviste, una sala riunioni, un ufficio amministrativo, un locale idoneo per le biglietterie. Quanto alle tribune telescopiche, ricordiamo che esse furono acquistate per porre rimedio ad un errore progettuale grossolano. Infine la sala pesi, dipinta come gentile concessione alla Trentino Volley, altro non è che il completamento di un palazzetto sportivo che si rispetti; essa viene utilizzata da tutte le società sportive che usufruiscono del palazzetto, ma anche da alcune altre società che svolgono attività sportiva all’aperto.

3) Ci sembra assurdo che l’Assessore Pegoretti rivendichi attraverso “il PalaTrento e gli investimenti dell’amministrazione” il merito degli incassi da pubblico pagante registrati annualmente da Trentino Volley (circa Euro 350 mila e non 500 mila, come specificato nel suo comunicato). Il pubblico pagante si presenta alle partite di pallavolo per assistere allo spettacolo sportivo e non certo per ammirare il PalaTrento, che è e rimane solo il “contenitore”.

4) Corrisponde al vero il fatto che con cadenza annuale ci sia stato un confronto sulle tariffe per l’utilizzo del palazzetto tra il Comune e Trentino Volley, ma è altrettanto vero che le proposte dell’ente siano sempre state contestate dai responsabili della società; la firma di un accordo alle condizioni poste dall’ASIS è conseguenza della mancanza di alternative per la società, non certo dell’accettazione delle logiche applicate dall’ente pubblico. Assurdo ci sembra il principio secondo il quale, senza alcun confronto con quanto accade in altre realtà nazionali, il Comune vorrebbe recuperare dalla Trentino Volley un 20% arbitrario dei costi di gestione, indipendentemente dall’entità di tali costi e delle sottostanti inefficienze (e se il Palazzetto costasse 5 ml di Euro?). Tutto ciò senza tenere in alcuna considerazione la circostanza che Trentino Volley, pur essendo una società di capitali (per obbligo imposto dalla Lega Italiana Pallavolo e dalle autorità sportive preposte) è una società senza scopo di lucro.

5) La sponsorizzazione provinciale alla Trentino Volley nella stagione 2004-2005 è ammontata a 420.000 Euro (e non a Euro 500.000 come indicato nel comunicato dell’assessore Pegoretti), in calo rispetto alla stagione precedente, pur in presenza di una visibilità mediatica sicuramente crescente. La sponsorizzazione del Comune di Trento, ammontante ad Euro 25.000 annui, appare a maggior ragione non adeguata rispetto agli spazi e alla frequenza di apparizione dell’immagine sponsorizzata su televisione, giornali e altri media, nazionali e non.

Desideriamo infine sottolineare che le tariffe per l’utilizzo del Palasport non possono essere banalizzate equivocando sul concetto di “goccia che ha fatto traboccare il vaso”. E’ strumentale travisare il peso relativo del costo del palazzetto rispetto all’impegno complessivo del gruppo Diatec, per l’appunto la “goccia”. Peraltro una goccia importante se si pensa che trenta gocce di questa entità corrispondono al budget complessivo della società.
Ribadiamo peraltro quanto affermato in altre occasioni: il Comune ha il diritto di fare le proprie valutazioni politiche e sociali, assumendosene la responsabilità, esattamente come Trentino Volley ha il diritto di non accettarLe poiché non in linea con il trattamento riservato ad altre società di pallavolo di serie A/1, e inoltre non giustificate dalla qualità del servizio ricevuto.
Le presenti precisazioni sono fornite per dovere di trasparenza, e non per alimentare inutili polemiche.

Trentino Volley spa
Trento, 28 dicembre 2005