Matteo Burgsthaler è alla sua terza Finale Scudetto con la maglia della Trentino Volley

Foto Trabalza

Trento, 12 maggio 2015

 

La nostra arma in più? Rispetto al passato questa è una squadra che può variare maggiormente il gioco e quindi offrire meno punti di riferimento al muro avversario  – ha raccontato stamattina Matteo Burgsthaler nel corso della settimanale puntata di “Fuoricampo” su Radio Dolomiti - . Trento e Modena giocano due pallavolo molto diverse fra di loro ma anche grazie a tutto ciò si sta vedendo una serie di Finale molto spettacolare. Noi ci poggiamo molto sulle certezze che fra ricezione, cambiopalla e battuta ci siamo costruiti durante la stagione; gli emiliani invece sono più emozionali da questo punto di vista e riescono a farsi trascinare dai colpi ad effetto che spesso riescono loro durante la partita”.
Simone Giannelli è il compagno con cui lavoro nel riscaldamento a coppie e quindi lo conosco particolarmente bene – ha continuato il centrale trentino che esattamente due anni fa viveva da protagonista la vittoria del terzo scudetto gialloblù - : è fra i palleggiatori che nella mia carriera ho visto battere e murare meglio ma al di là di questo è molto ricettivo nei consigli che i compagni più esperti gli offrono in ogni occasione. Inoltre ha una piena coscienza dei movimenti del proprio corpo e questo lo aiuta ad essere meno leggibile. Sta disputando davvero una grande Finale”.

 

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