La ventiduesima stagione segna l’apertura di un nuovo ciclo per Trentino Volley, non solo dal punto di vista sportivo ma anche per quel che concerne la dimensione societaria. Dopo aver sfiorato la vittoria della Champions League a Verona, il Presidente Mosna decide di far partire i giocatori di maggior nome e di fare un passo indietro, lasciando il 20 ottobre la Presidenza del Club che viene presa dal General Manager Bruno Da Re con il compito di fare da sintesi a un nutrito gruppo di imprenditori locali che ha rilevato le quote del fondatore di Trentino Volley. Prima dell’addio dello storico dirigente gialloblù c’è però da raccontare un mercato estivo quanto mai intenso, in cui le partenze eccellenti di Giannelli, Lucarelli, Kooy, Nimir e Rossini (ceduti rispettivamente a Perugia, Civitanova, Belchatow e Modena) vengono compensate dal suggestivo ritorno di Matey Kaziyski (che torna ad indossare la leggendaria maglia numero 1, riservata solo a lui dal Club) e dall’approdo a Trento di tanti giovani di belle speranze. Due di questi sono freschi vincitori dell’Europeo con la maglia dell’Italia come il palleggiatore Sbertoli (prelevato da Milano) e lo schiacciatore Lavia (da Modena), grandi protagonisti del trionfo azzurro assieme a Michieletto che, dopo una estate da Top Player caratterizzate anche da Olimpiade e Mondiale U21, diventa titolare inamovibile in posto 4. Dalla Germania arriva il nuovo libero, l’ex Berlino Zenger, che sposa alla perfezione la linea verde impostata da Lorenzetti e Da Re per questa annata. L’inizio di stagione fa subito capire che quella intrapresa sarà una strada ricca di soddisfazioni; nel weekend del 23-24 ottobre, con appena due giornate di campionato alle spalle, va in scena la Final Four di Supercoppa che, a sorpresa, viene vinta proprio dall’Itas Trentino, in grado di sbaragliare Perugia in semifinale addirittura per 3-0 e Monza in Finale per 3-1. Il diciannovesimo titolo della storia di Trentino Volley viene quindi messo in bacheca in maniera inaspettata ma assolutamente meritata, con Kaziyski che alza, in qualità di capitano (gradi che la Società ha voluto fortemente riconsegnargli) e mvp, il trofeo, chiarendo come quella trentina sarà tutt’altro che una annata da comprimaria come gli addetti ai lavori pronosticavano alla vigilia. L’euforia garantita dalla vittoria della prima competizione stagionale spinge subito l’Itas Trentino nella parte nobile della classifica della SuperLega e costantemente fra le prime tre; una posizione che non abbandonerà mai durante tutta la regular season ed ulteriormente legittimata dalle vittorie casalinghe con Civitanova e Perugia (alla fine terminate davanti in graduatoria) e dal bottino pieno con cui Podrascanin e compagni regolano le prime inseguitrici Monza, Piacenza e Milano. A dicembre Trento inizia anche la sua undicesima partecipazione alla Champions League (che sarà ancora una volta molto lunga e ricca di soddisfazioni) e vola in Brasile per disputare il Mondiale per Club, grazie al secondo posto europeo staccato nella precedente stagione. L’avventura iridata a Betim si conclude sul podio per l’ottava volta in nove presenze, grazie al terzo posto ottenuto subito dietro i padroni di casa del Sada Cruzeiro e Civitanova, con cui i gialloblù hanno dato vita ad uno spettacolare derby in semifinale, concluso solo 19-21 al tie break per i marchigiani. Dopo il rientro in Italia, l’Itas Trentino continua a stupire, affrontando con grande piglio tutti gli appuntamenti fra campionato, Champions League e Coppa Italia; fra gennaio e febbraio, la squadra di Lorenzetti stacca la qualificazione ai quarti di finale della competizione continentale ed ottiene il pass per la Final Four del massimo trofeo nazionale grazie alla vittoria nei quarti di finale su Monza. Il segreto dei tutt’altro che pronosticati risultati è nella forza del gruppo ma va ricercato anche nel modulo tattico scelto dal tecnico gialloblù, che sfrutta la malleabilità del trio di palla alta Kaziyski-Michieletto-Lavia per proporre un assetto senza vero opposto, ruolo che ricopre il martello calabrese con grande profitto. Proprio Daniele è fra i principali protagonisti della semifinale di Coppa Italia vinta nettamente contro Milano all’Unipol Arena di Bologna. A cinque anni di distanza dall’ultima volta, l’Itas Trentino torna a giocare la Finale, dove si inchina per 1-3 alla super favorita Perugia. Il confronto con la compagine umbra non si esaurisce con questo appuntamento, visto che Sbertoli e compagni superano di slancio Berlino nei quarti di Finale di Champions League e ritrovano la Sir Safety in semifinale, come accaduto un anno prima. E come nella precedente edizione la eliminano, vincendo l’andata al PalaBarton per 3-2 e poi assicurandosi anche il golden set dopo la gara di ritorno. Ad un anno di distanza, la Trentino Itas è di nuovo in Finale di Champions League, dove troverà nuovamente Kedzierzyn-Kozle a contenderle il trofeo nel match decisivo a Lubiana. Prima di quella partita c’è però da completare il percorso in SuperLega; l’euforia garantita dal passaggio del turno in campo europeo si ripercuote anche sui Play Off Italiani, dove Trento supera in tre gare Piacenza ai quarti e poi vola sul 2-0 nella serie di Semifinale al meglio delle cinque gare con Civitanova grazie ad un doppio successo per 3-0. La Cucine Lube però non è davvero mai doma e, nel momento più difficile, trova le forze mentali, tecniche ed agonistiche per ribaltare la situazione ed eliminare, solo per 3-2 in gara 5, Kaziyski e compagni. Successivamente otterrà la vittoria del suo settimo scudetto liquidando Perugia in quattro partite. L’Itas Trentino deve dire addio ai sogni tricolori e può tornare a concentrarsi sulla Champions League, ma il lungo periodo di tre settimane senza partite ufficiali che l’attende prima di sostenere la SuperFinal in Slovenia condizionerà, come accaduto dodici mesi prima, la preparazione della squadra di Lorenzetti. Il 22 maggio all’Arena Stozice la squadra impiega due set prima di entrare effettivamente nel vivo dell’azione e i polacchi del Kedzierzyn-Kozle non concedono nulla, chiudendo la contesa per 3-0 in proprio favore. Per il secondo anno consecutivo Trentino Volley conclude la sua stagione con la medaglia d’argento europea ma, rispetto al precedente di Verona, quello colto è un risultato che lascia il sorriso sui volti dei giocatori, allenatori e dirigenti. Trentino Volley archivia infatti la stagione con un titolo in più per il suo palmares (la Supercoppa), un totale di tre Finali giocate (su cinque competizioni disputate) e la costante capacità di essere protagonista sino in fondo in qualsiasi situazione. Il gruppo è coeso, per buona parte composto da giovani in rampa di lancio, e con potenzialità ancora inespresse. La ventiduesima annata della storia societaria termina come una delle più importanti di sempre: il solco per vivere e regalare grandi emozioni al pubblico trentino (accorso in massa al palazzetto appena le restrizioni anti Covid sono state allentate) è stato tracciato. Il futuro sarà ancora una volta gialloblù!
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