Trento, 16 ottobre 2011

focus su Raphael

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La dedica di Raphael a moglie e figlio dopo il premio
di miglior palleggiatore del Mondiale per Club 2011
(foto Trabalza)
Sono bastati poco più di due anni di militanza in maglia gialloblù a Raphael Vieira De Oliveira per raggiungere il prestigioso traguardo delle cento partite ufficiali con la Trentino Volley; è servito invece molto meno tempo per entrare nel cuore dei tifosi che l’hanno eletto da subito come uno dei loro giocatori preferiti. La conferma lampante è arrivata per l’ennesima volta ieri in Piazza Duomo quando il regista verdeoro è stato letteralmente travolto dall’affetto dei supporters della squadra tri-Campione del Mondo.
Con la gara di domani contro Macerata (PalaTrento, ore 20) il palleggiatore prelevato nell’estate del 2009 da Vibo Valentia staccherà quindi il primo gettone di presenza a tre cifre, eguagliando guarda caso un altro brasiliano nella speciale graduatoria: Andrè Heller che ne collezionò sempre cento fra il 2004 ed il 2007.
E’ un sogno, un onore ed una grandissima emozione poter raggiungere questo traguardo e lo è ancora di più se si pensa alla percentuale altissima di vittorie – spiega Raphael - . Ho avuto una grande fortuna ad arrivare a Trento perché attraverso queste partite e questo periodo ho davvero realizzato i miei sogni di giocatore, vincendo tutti i trofei più importanti. Sono pochi gli atleti che possono dirlo, io lo faccio e ringrazio tutti coloro, la Società per prima, che mi hanno permesso di vivere i miei sogni e di continuare a provare emozioni come quella di venerdì sera. Per tale motivo il mio obiettivo è sempre quello di migliorare e dare ancora più me stesso per questi colori: magari qualcuno si accontenterebbe che continuassimo a giocare come stiamo facendo ora ma non è nella nostra mentalità. Lavoriamo in palestra tutti i giorni per innalzare il nostro livello individuale e di squadra”.
Raphael poi si presta a raccontare le gare più significative già disputate, con una importante premessa: “Queste sono solo le prime cento, nel mio futuro ne vedo tante altre”.
LA PRIMA - Trento-Latina 3-1 (27 settembre 2009). Avevo chiuso la stagione precedente proprio al PalaTrento nel quarto di finale bellissimo e combattuto fra Trento e Vibo Valentia. In quell’occasione avevo potuto assaporare il clima del PalaTrento e me ne ero innamorato; la gara contro Latina quindi mi riservò grandi emozioni ma non preoccupazioni perché ero già abituato al calore del pubblico nei confronti della propria squadra. Vincemmo con qualche difficoltà ma provai sensazioni subito positive. Non era una partita come tante, iniziavo a sostituire un giocatore come Nikola Grbic che a Trento aveva fatto cose straordinarie: sentivo la pressione di dover fare bene ma addosso avevo anche molta tranquillità: tutto ciò derivava dall’affetto dei nuovi tifosi”.
LA PIU’ BELLA – Trento-Kazan 3-1 (27 marzo 2011). “E’ molto difficile scegliere la partita più bella ma se devo farlo indico sicuramente la finale di Champions League a Bolzano. Per me si trattava della prima finale di Coppa Campioni della carriera e poterla giocare di fronte ad un ambiente così caldo, davanti al nostro pubblico, fu splendido come splendido fu il risultato finale. Il pre-partita fu molto diverso da quelli canonici: raggiungemmo il PalaOnda con mezzi di fortuna perché il nostro pullman si era rotto ma viste come sono andate le cose quel contrattempo ha reso ancora più indelebile il ricordo della giornata”.
LA PIU’ BRUTTA – Trento-Verona 3-0 (31 marzo 2010). “Era la terza gara dei quarti di finale scudetto e nel corso del primo set mi infortunai seriamente ad una mano, perdendo tutta la parte finale e più bella della stagione. E’ stato un momento difficile per me, meglio non ricordare altro”.
LA NUMERO 99 – Trento-Jastrzebski 3-1 (14 ottobre 2011).Vincere per tre volte di fila un mondiale è una cosa che solo a pensarci appare incredibile, figurarsi a viverla da protagonista! Siamo stati fantastici e con l’occasione voglio ringraziare squadra e staff tecnico per avermi fatto vincere il premio di miglior palleggiatore del Mondiale anche quest’anno. Non lo dico per piaggeria, ma è assolutamente merito loro. Sono rimasto molto impressionato dalla calma che abbiamo dimostrato dopo aver perso il primo set ai vantaggi: sembrava non fosse davvero successo nulla, ci siamo semplicemente detti che dovevamo ripartire da zero ed effettivamente l’abbiamo fatto. E’ stato fantastico toccare con mano quanta consapevolezza ci sia dei nostri mezzi e quanto è radicata l’idea di squadra. E’ il segreto dei tanti successi”.
LA NUMERO 100 – Trento-Macerata (17 ottobre 2011).Domani ci attende una bellissima sfida, una di quelle gare che tutti vorrebbero poter giocare perché affronteremo in casa una squadra fortissima come Macerata con cui daremo sicuramente vita ad una partita di alto livello. Sono convinto che pensare solo a questo possa darci gli stimoli giusti per far fronte alla stanchezza che inevitabilmente accusiamo. Non vogliamo però cercare alibi; daremo il massimo comunque. Mi fa particolarmente piacere giocare la gara numero 100 al PalaTrento, sarà l’occasione per rivedere tanti tifosi dopo oltre tre settimane di assenza”.


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