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L'mvp delle ultime due edizioni della Champions League Osmany Juantorena (foto Trabalza) |
Zaksa KEDZIERZYN-KOZLE (Polonia)
(città di circa sessantacinquemila abitanti, appartenente al Voivodato di Opole, nel sud-ovest della Polonia)
E’ fra le società di spicco della pallavolo polacca grazie ad un palmares in cui trovano spazio ben cinque scudetti (l’ultimo conquistato nel 2003) e tre Coppe Nazionali (la più recente vinta nel 2002) oltre ad una serie di prestigiosissimi piazzamenti in campo europeo. Il più significativo è senza ombra di dubbio quello fatto registrare nella scorsa stagione, quando arrivò ad un passo dalla vittoria della Coppa CEV cedendo solo al golden set nel doppio confronto di finale con la Sisley Treviso. In Champions League invece il miglior risultato di sempre del sodalizio fondato nel 1947 è il terzo posto ottenuto nella Final Four 2003 che si giocò al Forum di Assago a Milano; l’ultima partecipazione al massimo torneo continentale per club risale invece all’edizione successiva (2003/04) quando venne eliminata già nella fase a gironi.
Il ritorno in Champions League a sette anni di distanza è quindi arrivato grazie ad un’ottima stagione pure in patria che ha visto lo Zaksa chiudere con la medaglia d’argento al collo sia nei playoff scudetto sia nella Coppa di Polonia, piegato in entrambe le circostanze solo all’ultimo atto dal PGE Skra Belchatow di Winiarski e Kurek.
La rosa della squadra è ricca di vecchie conoscenze del volley italiano, a partire dal tecnico Krzystof Stelmach (ex schiacciatore di Padova, Ancona, Reggio Emilia e Cuneo) per continuare con il palleggiatore Zagumny (tre stagioni a Padova fra il 2000 ed il 2003) e con gli schiacciatori Sebastian Swiderski, a Perugia e Macerata dal 2003 al 2010, e Guillame Samica (francese ex Trieste, Verona e Milano). Completano l’ipotetico sestetto titolare il libero Gacek (per anni in nazionale ed ex Belchatow), l’opposto francese Rouzier (acquistato in estate dal Poitiers) e i due centrali Jurij Gladyr (ucraino che proprio in questo periodo sta ottenendo la naturalizzazione) e Kazmierczak.
CAI TERUEL (Spagna)
(capoluogo di provincia, situata nella parte centro-ovest della Spagna)
Compagine campione di Spagna per la terza volta consecutiva, avendo superato in finale in quattro gare (3-1) l’Unicaja Almeria esattamente come era successo l’anno precedente. Nella stessa stagione è arrivata anche la prima vittoria della Coppa del Re, superando sempre l’Unicaja per 3-1. Sono proprio i tre recenti scudetti, la Coppa Nazionale e la Supercoppa spagnola gli unici trofei tutt’ora presenti nel palmares della giovane società, fondata nel 1991 ed arrivata nella Superliga, la massima serie nazionale, solo sei stagioni fa. Questa sarà quindi la sua terza partecipazione assoluta alla CEV Champions League della propria storia; l’esordio è avvenuto durante nell’edizione 2010 quando venne eliminata già nella fase a gironi come d’altronde successo l’anno dopo, classificandosi terza nella Pool B che comprendeva anche Cuneo, Maaseik e Kragujevac. Tale piazzamento le ha consentito di partecipare anche alla Coppa CEV, venendo però subito eliminata al golden set nel corso del primo turno per mano del Resovia.
L’esordio assoluto in campo internazionale è invece avvenuto durante l’annata 2007/08 in Challenge Cup. L’allenatore Oscar Mozos Novello, confermato sulla panchina degli arancioneri, può disporre di un sestetto tecnicamente ben dotato grazie all’esperienza dello schiacciatore venezuelano Andy Rojas (in passato in Italia con la maglia di Castelnuovo e Cosenza di A2), del palleggiatore titolare Guillermo Hernan e dello schiacciatore dominicano Batista (ex Crema). Nella prima parte del mercato estivo il Teruel ha però dovuto salutare due pedine importanti come il centrale Garcia Torres (passato al Narbonne, Francia) e l’opposto Caceres, trasferitosi a Cuneo per fare il vice Vissotto. Conclusi gli ingaggi del martello brasiliano Renato Hermely (prelevato dal Londrina) e dei centrali della nazionale berica Manuel parrei e Sugranes, entrambi acquistati dal Barcellona.
Partizan Termoelektro BEOGRAD (Serbia)
Il Partizan Belgrado è la seconda polisportiva più importante di Serbia dietro alla Stella Rossa, prendendo come indice di importanza il numero di sostenitori. Quanto a vittorie, in patria il Partizan non è invece secondo a nessuno, basti pensare che nella stagione 2010/2011 sono stati ben 17 i titoli nazionali e internazionali conquistati dalle formazioni della Società, che si contraddistingue per la caratteristica maglia a strisce bianconere. I fiori all’occhiello sono indubbiamente rappresentati dalle formazioni del basket (4 final four di Euro Lega all’attivo, con una vittoria) e della pallanuoto (quest’anno ha vinto campionato nazionale e Champions League, battendo in finale gli italiani della Pro Recco) ma negli ultimi anni comunque il Partizan ha iniziato a dominare la scena tra le proprie mura anche nel calcio (si è anche qualificata per la scorsa edizione della Champions League, ma è uscita al primo turno senza collezionare alcuna vittoria).
Per ciò che riguarda il volley, invece, la vittoria dello scudetto ottenuta nel maggio scorso battendo in finale la Vojvodjna di Novi Sad, ha spezzato un’astinenza che durava addirittura da 20 anni: nella bacheca della pallavolo il Partizan, che nell’ultima stagione ha raggiunto anche la finale della coppa nazionale, in cui è stata sconfitta 3-0 dalla Stella Rossa, vantava già 10 vittorie nel campionato di Jugoslavia, l’ultima nel 1991 (insieme a queste anche 7 coppe di Jugoslavia), ma da lì in poi, in vent’anni, si è arresa all’egemonia alternata di Vojvodyna Novi Sad, Stella Rossa e ultimamente del Kragujevac allenato da Kovac.
La vittoria del titolo nazionale serbo gli consentirà di prendere parte per la prima volta alla Champions League; in Europa il miglior risultato è comunque riferito alla stagione 1989/90 quando si classificò seconda in Coppa delle Coppe. Il Partizan Belgrado è una squadra giovanissima, allenata da Milan Zarkovic, tornata alla vittoria grazie soprattutto alle eccezionali prestazioni del gioiellino Aleksandar Atanasijevic, unico giocatore bianconero nel giro della Nazionale Seniores, da tutti indicato come erede designato di Ivan Miljkovic che nel 2000 la Lube prelevò proprio dal Partizan. Classe 1991, 201 cm di altezza, Atanasijevic è corteggiatissimo da molti club europei: qualche settimana i polacchi del Belchatow ne avevano annunciato l’arrivo, che però è stato successivamente bloccato dalla società serba, intenzionata a puntare sul proprio giovane trascinatore per ben figurare in questa prima esperienza in Coppa Campioni. Fra gli altri giocatori della rosa spicca il nome del laterale Mijailovic.
Trentino Volley S.p.A.
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