2015/16 Simone Giannelli sempre più leader,
ad un passo dal poker in Champions

La stagione 2015/16 vede quindi Trentino Volley ripresentarsi al proprio pubblico di nuovo con lo scudetto sulle maglie ma senza due storici giocatori come Kaziyski (che tornerà però in tempo per i Play Off, dopo aver vissuto l’intera annata in Giappone) e il capitano Birarelli, passato a Perugia. La fascia passa sul braccio di Filippo Lanza, che rappresenta perfettamente il nuovo corso della Società, proiettata verso il futuro con un gruppo ulteriormente ringiovanito e per cinque tredicesimi costruito in casa. Grazie all’ottimo lavoro svolto nei precedenti anni dal Settore Giovanile, il confermatissimo allenatore Stoytchev può contare infatti su promettenti prodotti del vivaio come De Angelis, Nelli, Tiziano Mazzone e Simone Giannelli – promosso titolare a tutti gli effetti in cabina di regia dopo l’exploit nel precedente finale di stagione. I nomi nuovi sono quelli del Capitano della Nazionale Slovena Urnaut (fresco di medaglia d’argento agli Europei), del miglior muratore dell’ultima SuperLega Van de Voorde e di Antonov, martello italo-russo già nel giro della Nazionale che aveva iniziato a giocare tredici anni prima proprio in provincia di Trento nel Volley Mezzolombardo. L’avvio regala subito forti emozioni grazie alla sconfitta solo al tie break nella Supercoppa Italiana al PalaPanini contro Modena, storico avversario superato poi di fronte ad un PalaTrento gremito appena un mese dopo in campionato. Nell’impianto di via Fersina in SuperLega si deve inchinare anche la Lube Civitanova (grande favorita per la vittoria finale del campionato). Nonostante gli infortuni – che condizioneranno sino in fondo l’annata gialloblù colpendo più giocatori durante l’intera stagione – , la Diatec Trentino occupa costantemente le prime posizioni della classifica di regular season, che chiuderà al terzo posto, e procede spedita sia in Champions League sia in Coppa Italia, centrando in entrambe le manifestazioni l’accesso alla Final Four. Se la qualificazione all’appuntamento conclusivo del massimo trofeo nazionale (poi terminato al secondo posto dopo lo 0-3 nella finale sempre con Modena ad Assago dopo aver eliminato in semifinale proprio la Lube) poteva apparire scontata, non lo era affatto invece quella alla più prestigiosa manifestazione europea. Con la Champions League Trentino Volley conferma di avere sempre un rapporto privilegiato, sbaragliando la concorrenza nella prima fase a gironi (dove regola senza problemi Tours, Maaseik e Salonicco) e stupendo poi anche nei Playoffs grazie alle doppie vittorie prima sui belgi del Lennik e poi sui formidabili russi del Belgorod. La Final Four, giocata nuovamente in Polonia nella splendida Tauron Arena di Cracovia davanti ad oltre dodicimila persone, regala ancora una volta un risultato di altissimo profilo: Djuric e compagni vincono nettamente la semifinale di nuovo con la Lube e poi si portano avanti 2-0 nella finale prima di subire il ritorno dei Campioni in carica del Kazan che ottengono il secondo titolo europeo consecutivo solo al tie break vincendo 13-15. L’amarezza per aver solo sfiorato l’impresa e la quarta vittoria della propria storia in Champions viene ben presto lenita dall’orgoglio per essersi messe dietro ben 26 fra le squadre più forti d’Europa e dalla presenza di ben tre giocatori trentini nel sestetto ideale: il palleggiatore Giannelli (diventato nel frattempo una splendida realtà della pallavolo mondiale - qui sopra nella foto), il centrale Solé e lo schiacciatore Urnaut. Oltre duecento tifosi accorsi a Cracovia per seguire l’evento offrono il giusto tributo alla squadra, che poi ritrovano al PalaTrento già qualche giorno dopo per giocarsi la fase finale dei Play Off. La corsa verso la conferma dello scudetto è però ricca di sofferenze, come già mostrato nelle cinque estenuanti gare dei quarti di finale con Molfetta. In semifinale si rinnova la sfida con Modena; gli infortuni hanno tolto diverse alternative a Stoytchev (fra tutti il capitano Lanza e Nelli, grande protagonista nella serie coi pugliesi e contro il Belgorod in Champions) e così l’allenatore bulgaro chiede gli straordinari a Kaziyski che, dopo essere rientrato dal Giappone, gioca anche da opposto regalando in questo ruolo l’unica vittoria nel confronto con gli emiliani. La DHL sfrutta al massimo il fattore campo in gara 1 ed espugna due volte il PalaTrento, mettendo la parola fine alla prima stagione, dopo otto, senza titoli ma con tanti spunti interessanti e potenzialità per il futuro.