Per Filippo Lanza quella che inizierà l'8 settembre col Canada sarà la 1^ World Cup della carriera
Foto Trabalza
Trento, 6 settembre 2015
Ancora due giorni di attesa e poi per la Nazionale Italiana a trazione Trentino Volley (ben quattro giocatori scelti da Blengini sono gialloblù) arriverà il tanto atteso esordio nella World Cup 2015 in Giappone. La manifestazione, che assegna i primi due pass qualificazione per l’Olimpiade di Rio 2016, verrà inaugurata proprio dagli azzurri, che martedì 8 settembre alle ore 5.10 italiane affronteranno il Canada.
Lo schiacciatore Campione d’Italia Filippo Lanza racconta le sue grandi aspettative, dopo che la Nazionale ha concluso il mini-ritiro di Tokyo spostandosi ad Hiroshima dove disputerà le prime cinque partite: “E’ la mia prima World Cup e quindi sono emozionato il giusto – afferma - . Negli ultimi giorni abbiamo perfezionato la nostra preparazione affrontando i padroni di casa del Giappone due volte in amichevoli non ufficiali e possiamo dire di essere pronti. Ci attende un torneo difficile, lungo e da affrontare con la mentalità giusta, come mi ha spiegato chi questa manifestazione l’ha giocata in passato: Buti, Birarelli, Giovi ma anche lo stesso Juantorena. Si arriverà alla fine distrutti fisicamente ma l’importante è che ci sia soprattutto tenuta mentale sino in fondo. Sono contento di avere un ruolo importante in questa squadra; quest’estate con la Nazionale per me è stata molto bella e formante. Mi fa ovviamente piacere poter giocare da titolare ma gli obiettivi individuali vengono sicuramente dopo quelli di squadra; si vince solo come gruppo mai come singoli quindi mi andrebbe bene stare anche in panchina pur di ottenere il risultato che vogliamo. Al Giappone lego un ricordo molto piacevole come il terzo posto ottenuto alla Grand Champions Cup 2013, manifestazione in cui io raccolsi anche un riconoscimento individuale. E’ un paese che mi affascina e mi piace, ovviamente non solo dal punto di vista sportivo. Europeo e campionato? Meglio non guardare troppo in là, sono per la teoria dei piccoli passi. Adesso non ci penso”.
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