Georgi Bratoev ed il fratello gemello Valentin (a Trento nel 2010/11) durante i Giochi Europei 2015 di Baku

Foto cev.lu

Trento, 18 luglio 2015

 

La prima intervista da giocatore di Trentino Volley a Georgi Bratoev, palleggiatore bulgaro ingaggiato oggi dalla Trentino Volley.


Benvenuto in Trentino Volley Georgi, come si è creata l’occasione per il tuo arrivo nel Club Campione d’Italia?
Ho iniziato a parlare di questa prospettiva con Stoytchev, allenatore che conosco bene dai tempi in cui allenò la Bulgaria, subito dopo una amichevole della Bulgaria che Radostin era venuto a vedere dal vivo. Mi ha spiegato il progetto e mi ha chiesto la disponibilità; anche due anni fa c’era stato un contatto che poi non era però proseguito. In questo caso invece l’interesse è diventato sempre più reale e quando mi è stato proposto di firmare il contratto non ci ho pensato un attimo, dando immediatamente il mio ok”.
Trentino Volley è molto conosciuta in Bulgaria, che effetto ti fa essere ora un giocatore di questa squadra?
E’ una grande emozione, perché giocherò in una squadra di grande tradizione, che nelle ultime otto stagioni ha scritto la storia di questo sport. Sarà una grande opportunità di visibilità e avere Stoytchev come allenatore sarà per me un vantaggio enorme perché parla la mia stessa lingua e perché lo conosco bene. Sarà una occasione per crescere ancora e anche per giocare per la prima volta la CEV Champions League. Nella mia carriera ho disputato Mondiale, Olimpiade, Europei e World League ma mai il massimo torneo continentale per Club. Sono molto curioso di disputarlo, non vedo l’ora”.
Tuo fratello Valentin ti ha dato qualche consiglio?
“L’unica cosa che mi ha detto è di non pensare neanche un secondo se firmare o meno: vai a Trento, ti troverai benissimo, mi ha detto. Mi fido”.
Che tipo di palleggiatore sei?
Non mi piace parlare troppo di me e non voglio fare proclami. Tendenzialmente mi piace giocare molto al centro ed in posto 4 ma tutto ciò dipende anche dal tipo di attaccanti che ho a disposizione. Mi piacerebbe che dopo qualche mese di campionato fossero proprio i tifosi a dirmi che tipo di giocatore sono”.
Nello specifico Stoytchev cosa ti ha chiesto?
Mi ha spiegato con grande precisione cosa si aspetta da me e che tipo di lavoro e progetto mi attendono. So che se mi allenerò bene avrò le mie opportunità per giocare; in caso contrario sarà più difficile. E’ stato un ragionamento che mi ha stimolato particolarmente”.
Conosci già qualche giocatore della nuova squadra?
Non ho mai giocato con nessuno dei compagni con cui lavorerò da ottobre ma conosco bene molti di loro per averli incrociati sottorete da avversari. La squadra che è stata allestita mi sembra molto competitiva, la collocherei fra le prime quattro della nuova SuperLega, ma l’esperienza della scorsa stagione di Trentino Volley insegna che non è importante a che livello si parte ma quello a cui si arriva nei Play Off . Ho sempre seguito questo campionato, mi sembra di poter dire tranquillamente che rispetto alle precedenti stagioni il livello si è ulteriormente alzato”.
Il momento più bello della tua carriera è stata l’estate del 2012?
“In quel periodo ho avuto la fortuna di giocare da protagonista Finali di World League e Olimpiade, vincendo i premi di miglior palleggiatore delle due competizioni. Sono fiducioso per il futuro e spero che ce ne sia ancora di migliori. So che a Trento c’è una lunga e fortunata tradizione vincente per i giocatori bulgari: ad eccezione di Zvetanov, tutti gli atleti del mio paese che hanno militato in questa squadra hanno ottenuto la vittoria di almeno un trofeo. Spero di poter continuare anch’io questa bella abitudine”.

 

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