Trento, 4 marzo 2013

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Giacomo Sintini durante l'intervista odierna a Sky Sport 24
Siamo contenti per la vittoria della regular season che abbiamo ottenuto con un turno d’anticipo rispetto alla sua conclusione grazie al 3-0 su Verona di ieri sera – ha spiegato questo pomeriggio il palleggiatore dell’Itas Diatec Trentino Giacomo Sintini, ospite degli studi di Sky Sport 24 - . Mai come in questa stagione era importante centrare tale traguardo perché, oltre a consentirci di giocare l’eventuale bella in casa, ci permetterà di partire avanti 1-0 nei quarti di finale e nell’eventuale semifinale. Un vantaggio non di poco conto. Non voglio sembrare presuntuoso o mancare di rispetto ai nostri avversari, che sono tanti e fortissimi sotto ogni punto di vista, ma credo che a questi playoff arriviamo come favoriti numeri uno. Non lo dico solo guardando la classifica ma anche sapendo cosa facciamo ogni giorno in palestra e come ci alleniamo. La Nazionale? Se Berruto mi convocasse ci andrei di corsa e sarei strafelice di farlo: sarebbe qualcosa di eccezionale. Già l’anno scorso il Ct mi aveva chiamato ancora prima che io riottenessi l’idoneità sportiva, dimostrandomi quanto la pallavolo mi fosse vicina. Dopo un anno molto difficile fu bellissimo ritrovare il contatto con la palestra ed il clima dello spogliatoio”.
Proprio in questa circostanza Sintini è tornato negli studi di Sky Sport dopo un anno e tre mesi dall’ultima volta quando, alle prese con la malattia, aveva accettato di partecipare come ospite ad alcune trasmissioni di contorno della World Cup 2011. “Sono veramente commosso per quello che la vita ha voluto regalarmi in questi ultimi mesi – ha aggiunto Jack a precisa domanda di Lorenzo Dallari e Federica Lodi - , spesso la mattina mi sveglio e mi chiedo ancora se sia tutto vero. L’ultima volta che sono stato qui dovevo ancora fare 7 cicli di chemioterapia e non stavo per nulla bene ma piano piano sono tornato alla vita normale, alla palestra, e poi è arrivata la chiamata del Presidente Mosna per giocare nella formazione Campione del Mondo. Ricordo bene la sera in cui il Team Manager Riccardo Michieletto mi contattò; avevo appena finito il mio allenamento quotidiano, stavo per andare in doccia e avevo detto a mia moglie Alessia di lasciar squillare a vuoto il mio telefono, rispondendo solo qualora fosse stata Trento a chiamare. Appena ho aperto l’acqua è arrivata lei col telefono in mano “E’ Trento!”….sembrava uno scherzo! Prima di guarire ho attraversato un periodo buio, pieno di tanta paura ma grazie al cielo ho avuto una seconda possibilità. Questa è una malattia che non si può affrontare da soli; bisogna fare gioco di squadra con tutti: medici, famiglia, amici. Ci vuole la collaborazione totale di ognuno per sconfiggerla”.

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Trentino Volley S.p.A.
Ufficio Stampa