A Radio Dolomiti Sebastian Solé ha raccontato curiosità e anedotti della prima stagione in Italia, con la Trentino Volley

Foto Trabalza

Trento, 12 febbraio 2014

 

Il ruolo del centrale è fra i più belli della pallavolo moderna, io lo adoro anche se obiettivamente forse sono un po’ di parte – ha scherzato stamattina Sebastian Solé al microfono di Radio Dolomiti, durante la settimanale chiacchierata di venti minuti con Gabriele Biancardi in “Fuoricampo, il Volley parlato” - . Il fondamentale del muro è sicuramente quello in cui devo essere più attivo ma va anche detto che tutto risulta più semplice quando attacchi molto e quindi ti senti più dentro il match. Come si fa a fermare un fuoriclasse come Muserskiy? Bisognerebbe chiederlo a Birarelli che nella gara d’andata ci è riuscito una volta; penso comunque che l’unica soluzione sia saltare ad opzione su di lui anche se è talmente bravo e alto da riuscire a vedere dove si posizionano le mani avversarie e attaccare dall’altra parte. In ogni caso affrontare squadre forti come il Belgorod è assolutamente stimolante; non potremo essere al meglio per l’assenza dei due nostri opposti ma sono sicuro che daremo tutto per non lasciare intentata nemmeno una possibilità”.
A Trento mi trovo bene, questa è la mia prima stagione lontano dall’Argentina e sto cercando di viverla al massimo per migliorare in tutto – ha continuato il centrale gialloblù - . Qui in Italia si gioca una pallavolo di altissimo livello, il campionato è sempre competitivo e difficile come me lo immaginavo. Non puoi giocare sotto ritmo con nessun avversario. Anche il tifo è molto più sentito che in Sudamerica. Nel mio paese è difficile trovare un gruppo di tifosi organizzato come invece accade qui. Sono contento che la nostra Nazionale abbia scelto Julio Velasco come nuovo Ct: si tratta di un allenatore di grandissima fama e carisma, che potrebbe far compiere alla Seleccion il salto di qualità definitivo”.

 

Trentino Volley S.p.A.
Ufficio Stampa