Stop di alcuni giorni per Mister Secolo Lorenzo Bernardi.
Lorenzo Bernardi capitano dell’Itas Diatec
Trentino.(Foto Trabalza)
IL CAPITANO DELL’ITAS DIATEC TRENTINO PROTAGONISTA DEL FILMATO “MOMENTI DI GLORIA. LE GRANDI EMOZIONI DELLO SPORT”.

Domani mercoledì 17 Marzo la capolista del campionato di serie A1 maschile Itas Diatec Trentino alle ore 20.30 scenderà in campo a Piacenza contro la Coprasystel, terzultima gara di regular season. Il prof. Silvano Prandi non avrà a disposizione Lorenzo Bernardi, il capitano della formazione trentina si è infortunato alla coscia destra nel corso del terzo set dell’ultima gara vinta dall’Itas Diatec Trentino domenica contro l’RPA Perugia con il punteggio di 3 a 0, la dodicesima vittoria interna consecutiva senza neppure una battuta d’arresto. Fortunatamente nulla di grave per Lorenzo Bernardi, come hanno assicurato sia l’ecografia che la risonanza magnetica, non c’è alcun tipo di lesione ma solo uno scollamento di alcune fasce muscolari, vari trattamenti specifici uniti ad un bendaggio compressivo permetteranno a Mister secolo di poter riprendere ad allenarsi nel giro di pochissimi giorni.

Lorenzo Bernardi è protagonista del filmato “Momenti di Gloria. Le grandi emozioni dello sport” in vendita questa settimana in edicola, nel formato VHS o DVD, con la Gazzetta dello Sport. La puntata numero 8 di questa prestigiosa collana è dedicata alla finale dei campionati del mondo, la partita Italia-Olanda, disputata l’8 Ottobre 1994 ad Atene. Splendida l’intervista rilasciata da Bernardi, di cui riportiamo alcune frasi. “Arrivavamo dopo la vittoria di Rio e la delusione di Barcellona. Quel Mondiale l'abbiamo affrontato come una verifica. E' stato forse il più bel Mondiale dell'Italia. Prima della finale la tensione c'è, senti il vuoto nello stomaco, ti sudano un po' le mani, avresti voglia di bruciare i tempi...ognuno manifesta le sensazioni a modo suo. Il gruppo aveva una grande consapevolezza, sapevamo che difficilmente qualcuno poteva batterci, ma era dura anche se ad Atene era come giocare in casa, avevamo un bel pubblico...”. Bernardi ricorda la partita set per set. “Giocavamo tutto palla su palla, eravamo un gruppo capace di venir fuori nei momenti difficili, questa è stata la nostra forza, sin dall'inizio. Era un'Italia quadrata, che cercava di evitare l'errore e sapeva anche rischiare. Un'Italia completa, con Zorzi che figurava centrale nel sestetto base ma che poi ha fatto l'opposto, il suo ruolo naturale. Un cambio di posizione che ha messo in grande difficoltà gli avversari. Un'Italia che aveva una preparazione tattica molto accurata, conta molto. Sembravamo un orologio svizzero. Nel quarto set non c'è stata storia, sentivamo la vittoria. Non abbiamo mai mollato il ritmo, ricordo l'ultimo punto in battuta di Cantagalli. Una gran festa con i miei famigliari e con i tifosi... Il premio del miglior giocatore del Mondiale mi ha dato una grande soddisfazione anche se va condiviso con tutti gli altri. Nella mia carriera ho coperto tutti i ruoli e questo mi aiutato a crescere sia come bagaglio tecnico sia nella gestione dei momenti: non tanto con la calma quanto con la lucidità”.
Pallavolista del secolo che effetto fa? “Del secolo fa un certo effetto, fa pensare a qualcosa di vecchio, ma per fortuna non è così. Mi ha fatto molto piacere perché era una giuria popolare ad aver votato, anche se non ho mai messo davanti il premio individuale alla squadra. Purtroppo lo ho saputo proprio l'11 settembre e non sono riuscito a godermelo fino in fondo, e' stata una contrapposizione tremenda. Il nostro gruppo? Irripetibile. Eravamo presi come un esempio anche da altri sport, per il nostro comportamento e per la disciplina anche fuori dal campo, sono consapevole che l'Italia ha degli ottimi mezzi anche oggi. La squadra per vincere c'è”. L'emozione più grande? “Al Mondiale di Rio, l'immagine più nitida quando metto giù il pallone della vittoria. Fantastico”. Poi per ogni nome, Bernardi dice una frase, una parola.

Tofoli = “La nostra valvola di sfogo. Potevamo dirgli qualsiasi cosa, non reagiva mai. Ci ha saputo gestire molto bene”.
Zorzi = “Il punto di forza”.
Giani = “Il giocatore che si è adattato a più ruoli. Universale”.
Gardini = “Il capitano”.
Papi = “Il fenomeno”.
Giretto = “La scoperta”.
Cantagalli = “La tecnica”.
Pippi = “L'uomo dei palloni decisivi”.
De Giorni = “L'uomo spogliatoio”.
Bracci = “La forza della volontà”.
Gravina = “In quel mondiale forse si è sentito un po' escluso, comunque è stato fondamentale”.
Velasco “un tecnico molto esigente”.
Bernardi “lo lascio giudicare agli altri”.

La nazionale è un orgoglio per tutti, l'ho vissuta, ho giocato ad altissimo livello, rifarei tutto. Oggi non mi manca all'inverosimile, è chiaro che la nazionale è l'Italia,quando la vedo sono orgoglioso: non dico che mi sembra di vedermi di nuovo in campo, ma mi riporta a ricordi indelebili

” Trento, 16 Marzo 2004

Trentino Volley S.p.A.

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Lanfranco Dallari, Marketing & Comunicazione Diatec Group.
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