Trento, 07 luglio 2023
Rychlicki: "E’ dal 2004 che a casa ho una maglia gialloblù. Vi racconto perché"

Kamil Rychlicki in attacco nel corso dell'ultima stagione con la maglia di Perugia (foto Benda)
La prima intervista da giocatore di Trentino Volley per Kamil Rychlicki, ventiseienne opposto, ufficializzato oggi.
Benvenuto in Trentino Volley, Kamil!
“Grazie! Da quando ho iniziato a giocare in SuperLega ho affrontato tante volte Trento e l’ho sempre fatto con grande piacere perché sapevo di avere di fronte un Club molto organizzato, competitivo e sempre ottimamente accompagnato dai propri tifosi; è bello pensare ora di avere tutto ciò dalla mia parte. Vestire la maglia gialloblù mi regalerà emozione e responsabilità, perché vi troverò cucito sopra lo Scudetto. Voglio impegnarmi durante la stagione per fare in modo che resti sulle nostre divise e per cercare di vincere ogni partita. E poi c’è un aneddoto curioso da raccontare, che spiega come Trentino Volley fosse evidentemente nel mio destino”.
Ovvero?
“E’ dal 2004, quando avevo otto anni, che a casa ho una maglia numero 11 di Trento. Me la portò mio fratello Damian che il 24 ottobre di quell’anno giocò al PalaTrento con lo Strassen, il club lussemburghese in cui anche io ho iniziato a giocare, per una partita della fase di qualificazione di Top Teams Cup. La sconfitta fu nettissima, ma lui tornò dall’Italia con questo regalo; forse una sorta di premonizione, ma sta di fatto che questo è il motivo per cui ho scelto di indossare l’11 per questa esperienza a Trento. Vestendolo chiudo un cerchio che, inconsapevolmente, avevo aperto quando ero ancora bambino e già sognavo di diventare un pallavolista”.
La scelta di giocare a pallavolo non è stata quindi assolutamente casuale…
“Assolutamente no. È vero che sono nato e cresciuto in un paese come il Lussemburgo che ha poca tradizione da questo punto di vista, ma i miei genitori sono polacchi e sono arrivati in questo paese per giocare a volley. A casa mia si parlava sempre di questo sport e si guardava la tv polacca, che ovviamente trasmetteva tante partite. Provare a diventare un atleta era una naturale conseguenza”.
Quali sono stati i tuoi modelli di riferimento avvicinandoti a questo sport?
“Ovviamente due giocatori che ricoprivano il ruolo di opposto: il polacco Marius Wlazly ed il ceco David Konecny, in televisione erano i miei preferiti. E poi Giba; che credo che per i giovani della mia generazione sia stato una fonte di grande ispirazione; sapeva fare tutto e lo faceva sempre bene”.
Con che spirito arrivi a Trento?
“Ho vinto tanto nel recente passato, ma tutto ciò non conta più; ora voglio guardare solo al futuro e all’Itas Trentino con l’obiettivo di scrivere altre pagine importanti della mia carriera e della storia del Club che mi ha scelto. Per questo motivo sappiamo che dovremo aver pazienza e voglia di crescere un po’ alla volta, consci che questa squadra ha grandi potenzialità ed è ancora giovane. Può migliorare tanto”.
La novità rispetto al passato è che giocherai con lo status di italiano…
“E’ una bella novità, soprattutto perché Trento era già una squadra molto italiana e quindi questo gruppo potrà davvero diventare una colonna dorsale della Nazionale. Avremo una spinta in più per fare bene e sono sicuro che verremo guardati con simpatia da tutta Italia”.
Trentino Volley Srl
Ufficio Stampa