Trento, 05 ottobre 2025

Michieletto a Verissimo su Canale 5: “Sto vivendo un sogno, ma non è un punto d'arrivo"

Alessandro Michieletto negli studi di Verissimo con Silvia Toffanin (foto Mediaset)

Nonostante sia passata già una settimana dalla vittoria del suo secondo Mondiale con la Nazionale Italiana, Alessandro Michieletto è ancora al centro dell’attenzione mediatica. Lo schiacciatore dell’Itas Trentino Campione d’Italia, miglior giocatore del torneo iridato nelle Filippine, nel pomeriggio è stato fra i principali ospiti della puntata odierna di “Verissimo”, storico rotocalco del fine settimana di Canale 5, raccontando la sua storia.
“Fino alla terza superiore non ero altissimo, appena 185 centimetri, tant’è vero che ricoprivo il ruolo di libero – ha spiegato alla conduttrice Silvia Toffanin - , poi negli anni successivi sono cresciuto sempre di più, senza accorgermene. Me lo facevano presente gli altri; adesso dovrei essermi stabilizzato a quota 211 centimetri. Ho provato tanti sport, ma poi ha vinto la pallavolo anche grazie a mio papà Riccardo. Il volley era quello che mi veniva meglio. Quando ho iniziato a giocare seriamente sognavo di poter un giorno far diventare questa attività il mio lavoro e adesso ce l’ho fatta, ma quello che sono ora e quello che ho vinto non è un punto d’arrivo. Spero di poter vincere ancora tanto. Sono uscito di casa presto per venire a Trento ed inseguire il mio obiettivo, ho fatto tanti sacrifici, ci sono state diverse volte che avrei voluto tornare ma rifarei tutto. Avere mio padre vicino a me in Trentino Volley mi ha aiutato tanto perché conosceva già l’ambiente e le situazioni;  devo riconoscergli però che è stato bravo a farmi conquistare da solo le cose. Dei due genitori lui è sicuramente il più accondiscendente, mentre mia mamma Eleonora è più severa ma devo ringraziarli per l’educazione che mi hanno dato”.
“Il premio di mvp del Mondiale mi ha fatto ovviamente piacere, ma guardando solo alla finale credo che ci fosse chi lo meritava più di me – ha rivelato onestamente - ; probabilmente mi è stato riconosciuto per quello che avevo fatto durante tutto il torneo. In una squadra di pallavolo se vuoi vincere tutti devono giocare bene e così è stato. Dedicare la vittoria a Daniele Lavia è stata la parte più dolce della nostra vittoria iridata. Si è fatto male davanti a me durante un allenamento ad agosto; io l’ho conosciuto solo pochi anni fa ma adesso siamo molto legati ed è stata dura vivere questa competizione senza di lui. Lo abbiamo sentito ogni giorno vicino a noi. La sua videochiamata al termine della riunione tecnica del mattino della Finale ci ha caricato tanto: un bellissimo ricordo che ci portiamo dentro. Cosa mi auguro per il futuro? Di godermi la vita e di passare tanto tempo con le persone a cui tengo, mentre nello sport spero di continuare così perché in questo periodo sto portando a casa tante vittorie e tutto ciò è bellissimo”.

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