Lukasz Zygadlo è tornato quest'estate a Trento dopo due anni nel campionato russo a Novy Urengoy e Kazan
Foto Trabalza
Trento, 24 ottobre 2014
La terza puntata stagionale di “Fuori Campo – il Volley parlato”, in onda stamattina sulle frequenze di Radio Dolomiti, ha messo al centro dell’attenzione Lukasz Zygadlo. Per quasi mezz’ora di diretta, il palleggiatore polacco della ENERGY T.I. Diatec Trentino ha risposto alle domande che gli ascoltatori gli hanno proposto via sms o sul profilo facebook del Club (http://www.2343ec78a04c6ea9d80806345d31fd78-gdprlock/trentinovolleysrl), presentando inoltre anche l’importante impegno di domenica a Perugia.
“Sarà una partita interessante per diversi motivi – ha spiegato durante la chiacchierata in compagnia di Gabriele Biancardi - . La Sir Safety avrà voglia di riscattare la sconfitta subita nel primo turno a Modena, così come noi vogliamo confermarci dopo l’ottimo esordio con Padova. Ritrovarsi poi di fronte a Grbic come allenatore e non più come avversario in campo renderà tutto più particolare. Conosco bene Nikola, siamo stati compagni di squadra a Trento per un anno e poi anche a Kazan nella scorsa stagione. Domenica però non cambierò modo di giocare per rendermi meno prevedibile. Il nostro avvio di stagione è stato positivo perchè siamo riusciti subito a far crescere l’idea di squadra. Nella pallavolo moderna, così come in questa Trentino Volley, il gruppo deve venire prima delle individualità. La vittoria del Mondiale della Polonia lo dimostra in maniera eloquente; rispetto al passato la ENERGY T.I. Diatec Trentino dovrà giocare quindi in maniera diversa: dobbiamo essere più equilibrati, per vincere servirà sempre quindi che tutti i giocatori diano il massimo".
“Il grave infortunio con cui ho dovuto fare i conti all’inizio della scorsa stagione è acqua passata – ha continuato Zygadlo - . La riabilitazione è stata lunga e faticosa ma fisicamente ora sono davvero a posto e mentalmente mi sento anche più forte di prima. Appena mi sono fatto male ho avuto paura di non poter tornare quello che ero prima, ma poi il lavoro di recupero svolto prima a Bologna, poi a Trento ed infine a Kazan mi ha fatto capire che potevo mettermi tutto alle spalle senza particolari problemi”.
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