Trento, 29 aprile 2020

Candellaro: “Ho scoperto la pallavolo solo a 17 anni, ma presto ho capito che…”

Davide Candellaro con Trentino Volley ha già disputato 81 gare ufficiali, realizzando 497 punti (foto Trabalza)

Il centrale di Trentino Volley Davide Candellaro è stato protagonista martedì di una lunga video-intervista realizzata dal sito Volley NEWS. A porgli le domande anziché un giornalista due utenti tifosi vincitori di un apposito concorso.
“Mi sono avvicinato al volley all’età di diciassette anni, quindi nemmeno tanto presto, coinvolto da un amico che era già appassionato – ha rivelato l’atleta veneto - ; solo quando sono andato a Taranto per disputare, nel 2010, la mia prima stagione in Serie A1 ho capito che questo sport poteva diventare un lavoro vero e proprio. Altre due stagioni vissute Puglia, a Molfetta qualche anno più avanti fra il 2014 e 2016, hanno rappresentato per me la rampa di lancio migliore per arrivare a certi livelli. La Nazionale è sicuramente il punto di arrivo per ogni giocatore e quindi mi ritengo orgoglioso e fortunato ad aver vestito la maglia azzurra”.
“Terminare il campionato senza aver assegnato il titolo è stato uno smacco
– ha proseguito Candellaro - , anche perché prima dello stop stavamo crescendo molto come squadra e sistema di gioco. Pur comprendendo benissimo e condividendo le ragioni della sosta, speravamo che si potesse riprendere prima o poi il torneo ed era anche questa la motivazione che ci aveva spinto a continuare ad allenarci singolarmente a casa. Sono convinto che, quando si potrà tornare a lavorare in palestra, potrebbero bastarci quattro o cinque settimane di allenamento per essere di nuovo pronti a giocare una partita di ufficiale. In fin dei conti lo stop al momento attuale è stato solo di un mese e mezzo, mentre solitamente durante l’estate è più lungo per chi non è nel giro delle nazionali. Sicuramente non si potrebbe vedere subito il miglior volley possibile ma sarebbe comunque un punto di ripartenza”.
“Giocare a porte chiuse la partita di Civitanova contro la Lube lo scorso 8 marzo è stata un’esperienza particolare e difficile al tempo stesso
– ha concluso Davide - . Ci sono tanti fattori con cui abbiamo dovuto fare i conti; dopo aver giocato spesso in palazzetti prevalentemente pieni, farlo senza alcun supporto sonoro del pubblico è stato quasi surreale. Sentivi qualsiasi voce e talvolta paradossalmente anche solo una persona che parla è in grado di deconcentrarti. Un nome per il futuro della pallavolo italiana? A Trento c’è Alessandro Michieletto, un giovane davvero promettente. Deve ovviamente ancora completare la sua crescita fisica ma ha potenzialità per sfondare. Durante quest’ultima stagione è spesso entrato in momenti importanti e non ha accusato mai l’emozione”.

Trentino Volley Srl
Ufficio Stampa