Trento, 8 novembre 2010

un anno da Campioni del Mondo

08112010y

Cormio, Mosna e Stoytchev festeggiano: Campioni del Mondo!
(foto Trabalza)

Ricorre oggi il primo anniversario dello storico successo nel Mondiale per Club 2009. Da 365 giorni la Trentino Volley è sul tetto del mondo; ad un anno di distanza dal trionfo iridato, il General Manager Giuseppe Cormio scrive una lettera ai tifosi, per festeggiare la ricorrenza ma anche per guardare assieme al futuro.
Ecco il testo:

Salire sul tetto del Mondo è il sogno di tutti gli atleti, di tutti i dirigenti, di tutti i tifosi. A noi della Trentino Volley è capitato a Doha, in Qatar, esattamente un anno fa. 33 i tifosi al seguito, qualche migliaio sintonizzato su Radio Dolomiti dalle cui onde Francesco Segala, in assenza di diretta televisiva, ha avuto la fortuna di raccontare la storica impresa. La nostra emozione in campo era straordinaria perché eravamo riusciti, al termine di una settimana difficile ed intensa, a centrare un obiettivo importante, adattandoci a regole (per fortuna subito cancellate) che mettevano sicuramente in crisi gli equilibri tecnici e tattici con tanta pazienza costruiti nel tempo.
L’emozione era ancora più forte perché immaginavamo quanti nostri tifosi fossero, a migliaia e migliaia di chilometri di distanza, incollati alle radio e facessero fondo a tutta la loro fantasia per immaginare le schiacciate di Matey, gli ace di Osmany o i muri di Birarelli. Un esercito di straordinari tifosi abituati a fare cori e a partecipare, anche fisicamente, ai nostri successi (e alle nostre delusioni), costretto a vivere la gioia di un mondiale via etere, proprio come fecero i nostri padri ,nell’ aprile del 1967, per lo storico match Benvenuti- Griffith a New York.
E noi a saltellare in mezzo al campo tra qatarini intenti ad organizzare una impeccabile cerimonia di chiusura, cingalesi, indiani e filippini “costretti” a presenziare per fare numero, sceicchi pronti a fare passerella e quei fantastici 33, relegati in una tribuna, che avrebbero voluto abbracciarci ma, come già accaduto a Praga, non potevano. E allora, tutti in tranche, a sbandierare il tricolore (quello italiano e quello bulgaro), insieme alla bandiera di Trento ed all’immancabile drappo gialloblù. Forse c’erano più bandiere che tifosi, ma sapevamo che ogni tifoso ne rappresentava almeno 1.000 e che la città stava dipingendosi dei nostri colori ed animandosi al ritmo dei nostri cori. Così l’idea di tornare a Trento era quella che percorreva le nostre teste e neppure la consapevolezza di un viaggio lungo ci spaventava.
Era già scoccata la mezzanotte del giorno dopo quando il pullman arrivò, scortato dalla polizia municipale, in Piazza Duomo. Vi devo confessare che avevamo un desiderio pazzesco di abbracciare la città, ma anche il timore che a quell’ora, in pieno inverno, avremmo trovato poca gente. A Rovereto vestimmo il kefiah, il tradizionale copricapo arabo che avevamo acquistato all’aeroporto di Dubai. Ridevamo guardandoci l’un l’altro, ma di quei momenti ricordo la felicità assoluta, quella che cancella le differenze di età, di ruolo, quella che funziona da “livella” e ti fa abbracciare con infinito calore chiunque condivida il tuo successo.
E così fu: il grande abbraccio di Piazza Duomo, i fumogeni che coloravano di gialloblù la notte ed il nostro spumante, che in Qatar ci avevano sequestrato per motivi religiosi, che finalmente poteva scorrere a fiumi.
Che bello diventare Campioni del Mondo, che bello scrivere poche righe e provare ancora, dopo 365 giorni, la stessa immensa emozione. E’ già tempo di ricordi, ma con la consapevolezza che tra un mese e mezzo, avremo l’opportunità di riprovarci e di riavvolgere la pellicola del film per godercelo insieme una seconda volta..con lo stesso finale e le stesse emozioni.


Giuseppe Cormio
General Manager
Trentino Volley