Bolzano, 16 marzo 2013

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Serniotti, Birarelli e Sintini durante l'appuntamento di Bolzano
Una quarantina di allenatori altoatesini hanno seguito con grande interesse ieri sera, presso la Casa dello Sport di via Verdi a Bolzano, il corso di aggiornamento Fipav che per oltre due ore ha visto come protagonisti l’Assistant Coach Roberto Serniotti, il centrale Emanuele Birarelli e l’alzatore Giacomo Sintini.
Ritengo il confronto diretto con i propri giocatori sempre un momento molto utile per noi tecnici, sia durante l’allenamento sia al termine dello stesso – ha spiegato in apertura lo stesso allenatore piemontese, da tre stagioni vice di Stoytchev sulla panchina della Trentino Volley - ; specialmente gli atleti più esperti possono sempre dirci qualcosa di importante o fornire un punto di vista differente su quanto svolto in una determinata seduta o partita. Proprio per tale motivo li ho voluti con me a questo appuntamento; la loro opinione ed esperienza ci gioco ci può davvero arricchire”.
Dopo una breve presentazione ed excursus sulle rispettive carriere – entrambe caratterizzate da uno stop piuttosto lungo per problemi fisici seri che però non hanno impedito poi il successivo ritorno all’attività - , in seguito il discorso si è postato su aspetti prettamente tecnico-tattici. Birarelli ha parlato a lungo delle logiche che lo guidano nelle scelte da operare a muro e ha voluto sottolineare l’importanza del ruolo degli allenatori dei settori giovanili. “Sono cresciuto in una delle scuole storiche del volley italiano, Falconara, che mi ha subito trasmesso la necessità di lavorare tanto in palestra per affermarsi – ha spiegato il centrale di Ostra - . La ripetizione del gesto è fondamentale per riuscire ad ottenere la sensibilità sulla palla; l’estate è un periodo utilissimo per migliorare, perché lontano dalle partite. Marco Paolini, il mio primo allenatore assieme ad Andrea Burattini, mi ha sempre insegnato che d’inverno si gioca e d’estate si migliora. I modelli? E’ sempre importante averli, guardando i migliori giocatori in azione si impara sempre qualcosa, a qualsiasi livello: in Serie A1 come in 1^divisione”.
Con Sintini invece spazio al fondamentale dell’alzata. “Mi sono specializzato immediatamente nel ruolo che attualmente ricopro perché appena entrato nel settore giovanile di Ravenna Skiba, Bonitta e Brusi mi videro subito e solo come un palleggiatore – ha raccontato Jack - . Ho avuto l’opportunità di lavorare con grandi interpreti: Kim Ho Chul e Vullo, che ho avuto come compagno di squadra a Treviso, mi hanno curato con grande attenzione. Il primo sosteneva l’importante della ripetizione quasi ossessiva del gesto tecnico: mi faceva palleggiare a qualsiasi ora, anche a casa prima di dormire; Fabio invece insisteva con me sull’importanza della precisione, che lui ha sempre ritenuto qualità decisiva per un palleggiatore ancora prima della capacità di smarcare un proprio attaccante. Per fare un buon palleggio mani e velocità dei piedi sono essenziali”.
Da sottolineare il bellissimo gesto del Comitato Fipav Alto Adige, che ha rinunciato alle quote di iscrizione, raccogliendo fra i presenti una importante donazione in favore della Associazione Giacomo Sintini.

Trentino Volley S.p.A.
Ufficio Stampa