Trento, 28 aprile 2020
Russell: “Il match a Civitanova dell’8 marzo mi ha ricordato l’atmosfera del college"

Aaron Russell in azione durante la sfida a porte chiuse dell'8 marzo a Civitanova Marche (foto Spalvieri)
Il periodo di quarantena nella sua casa in Florida è praticamente terminato per Aaron Russell. Dopo essere tornato negli Usa ormai più di due settimane fa, lo schiacciatore di Trentino Volley potrà ora di nuovo uscire, ma nel frattempo ha continuato a tenersi in forma seguendo le indicazioni dei preparatori atletici della Nazionale. Al portale della Federazione statunitense, ha raccontato il suo ultimo mese trentino prima della partenza.
“Sono rimasto in Italia sino a metà aprile, perché ho sperato che il campionato potesse riprendere – ha rivelato - . Sino alla decisione definitiva della Federvolley non avevo motivi per muovermi da Trento, città tranquilla dove mi sono sempre trovato bene. Sono state messe in atto delle restrizioni per evitare il propagarsi del contagio e io e mia moglie Kendall le abbiamo scrupolosamente osservate. Durante il primo mese di stop ho continuato ad allenarmi in casa, anzi, più precisamente sul terrazzo di casa visto che non si poteva uscire e l’ho fatto attraverso la piattaforma Zoom assieme ai miei compagni di squadra”.
“L’8 marzo abbiamo disputato a Civitanova l’ultima partita ufficiale, perdendola solo al tie break e giocandola in un palazzetto a porte chiuse, completamente vuoto – ha continuato Russell - . E’ stato un match intenso ed in un certo senso pure particolare; mi ha ricordato il clima delle partite che si giocano nei college americani, dove i compagni di squadra che stanno in panchina sono gli unici tuoi supporters. L’Olimpiade di Tokyo? Lo spostamento di un anno è stata la scelta più corretta; sarebbe stata una brutta cosa se le avessero definitivamente cancellate. Avere ancora tanti mesi per prepararle non sarà così male”.
Trentino Volley Srl
Ufficio Stampa