Il Presidente della Federazione brasiliana in visita alla Lega Pallavolo serie A
Diego Mosna, Ary Graça Filho e Massimo Righi
Ospite in questi giorni del Presidente della Lega Pallavolo Serie A, Diego Mosna, è in Italia il Presidente della CBV, la Federazione Brasiliana di pallavolo, Ary Graça Filho.
Il presidente della CBV, ex alzatore-schiacciatore nel Botafogo, uno dei fondatori della Federazione che presiede dal 1997, ha visitato oggi gli uffici della Lega Pallavolo Serie A a Bologna, dopo aver incontrato a Jesolo, insieme a Diego Mosna, il Presidente della FIPAV, Carlo Magri.
L’occasione per una chiacchierata col presidente del massimo organismo della pallavolo brasiliana, la nazione che negli ultimi anni si è issata sul tetto del mondo con le medaglie d’oro al Mondiale 2002, alle Olimpiadi 2004 e in tre delle ultime World League.
“Grazie a ESPN Brasil e Bandsport (che ha trasmesso in Brasile la TIM Cup, n.d.r.), noi brasiliani seguiamo le vostre partite della Serie A TIM – dice il presidente Graça - che vengono commentate da Mauricio Jahu su Espn. La prima impressione visiva? In Brasile abbiamo campi da gioco più chiari. Ci sono molti, forse troppi adesivi a terra nella vostra Serie A. Noi siamo abituati a campi più puliti. È vero però che il vostro modello di business sul volley è molto più sviluppato che da noi. I nostri giocatori sono più felici di giocare qui, la parte economica è sicuramente la maggior differenza fra la nostra Superliga e il vostro campionato.
Un altro aspetto che vorrei vedere di più, guardando le vostre partite, è l’entusiasmo dei giocatori: in Brasile ridono e gridano molto. È un fatto di feeling col gioco, e non riguarda solo i nostri brasiliani che giocano da voi e che sono fieri di sfidare ogni settimana i migliori al mondo, ma tutti gli atleti. I nostri campioni mi dicono che soffrono molto di “saudade”, ma è normale, la vita brasiliana è molto diversa dalla vostra”.
Sul tema della differenza di allenamento, molto discusso nell’ultima stagione, il Presidente Ary Graça ha le idee chiare: “Il motivo per cui il Brasile è primo al mondo nel volley, e forse si spiegano così anche certe difficoltà dei nostri giocatori in Italia, sono i tempi di allenamento e gioco. In un nostro club di Superliga ci si allena 6 ore al giorno, e si giocano due partite ufficiali ogni settimana. Lo facciamo anche perché il nostro campionato è più corto del vostro, ma penso che i risultati siano visibili.
Uno dei nostri punti di forza nello sviluppo della pallavolo, negli ultimi anni, è la preparazione fisica. Un giocatore come Anderson, per fare un esempio, non schiacciava così forte qualche anno fa, ma abbiamo studiato programmi mirati”.

La Federazione brasiliana ha anche varato speciali programmi di sviluppo. “Lavoriamo in tutti gli Stati del Brasile, abbiamo programmi speciali anche per le favelas. 60mila ragazzini sono stati avviati alla pallavolo, e gli sponsor sono felici di partecipare a questo progetto perché con circa 6000 euro all’anno riusciamo a far giocare 600 bambini”.
Il Brasile ha comunque un vantaggio enorme rispetto all’Italia: la pallavolo non è uno sport, ma “lo” sport. “Il nostro grande vantaggio è che la pallavolo, che in Brasile è stato il primo sport più visto alle Olimpiadi subito prima del beach volley, è il secondo sport nel nostro paese per seguito.
Siamo a soli 4 punti percentuali dal calcio, dopo che le specialità motoristiche sono scese perché non abbiamo più il grande Ayrton. Ma anche i vostri giocatori sono molto conosciuti da noi: Giani e Papi sopra tutti.
La tv ci aiuta molto e dalla prossima stagione Globo Tv trasmetterà la Superliga in chiaro. Raggiungeremo così milioni di brasiliani, rispetto all’attuale broadcasting su satellite, e contiamo in un nuovo aumento di popolarità”.
“La vostra Lega è la migliore del mondo, anche perché avete il Presidente migliore”
chiude scherzando mr. Graça, prima della foto di rito insieme al Presidente Mosna e all’Amministratore Delegato, Massimo Righi.