Trento, 28 novembre 2022

Centoni, Birarelli e Zorzi a confronto: grande successo per “La Rete che unisce”

Emanuele Birarelli, Nadia Centoni ed Andrea Zorzi a confronto al Grand Hotel Trento nel corso della serata

Nadia Centoni, Emanuele Birarelli e Andrea Zorzi: tre grandi Campioni azzurri della pallavolo italiana a stretto contatto con le aziende che sostengono il progetto di Trentino Volley. Il primo di tre incontri stagionali de “La Rete che unisce”, organizzato da Trentino Volley questa sera al Grand Hotel Trento, ha permesso ai numerosi rappresentanti degli sponsor gialloblù intervenuti di dialogare con chi ha scritto la storia di questo sport ma anche di intensificare ulteriormente il rapporto con la Società e fra le stesse singole realtà.
L’evento, intitolato “La palla, la riga, la paura…”, ha riscosso grande successo aprendo un percorso in cui assieme ai presenti si è andati alla ricerca di spunti per la comprensione di dinamiche attuali (aziendali e non), utilizzando il mondo dello sport come semplificatore di tali processi. Da questo punto di vista la straordinaria esperienza di atleti di alto livello come Zorro, Bira e Nadia ha fornito interessanti spunti di riflessione.
“Non sono mai stato un Simon e per arrivare a certi livelli ho quindi dovuto mettere molta più testa che talento – ha spiegato fra le tante cose Emanuele Birarelli - ; all’inizio della carriera tutto sembra semplice e naturale, poi col passare degli anni, soprattutto se hai vinto qualcosa, senti il peso della responsabilità e di confermarsi ad alti livelli. E’ un bene che sia così perché sicuramente questo tipo sensazioni sono un propulsore importante per continuare a migliorarsi. Nel momento in cui smetti di sentirle è arrivato il tempo di smettere. Io l’ho fatto quando ho capito che non ero più in grado di fare certe cose in campo ed iniziavo personalmente a non piacermi per come mi muovevo in campo”.
“Ho giocato per tanti anni all’estero e ho sempre convissuto con l’idea che, essendo la straniera del gruppo, dovessi essere anche un elemento che guidava la squadra, che spiccava – ha ammesso Nadia Centoni - . Ho smesso nel momento in cui ho capito che non potevo essere più al top; non avrei accettato di non lottare più per grandi obiettivi. Ho iniziato da qualche anno questo percorso come preparatrice atletica perché volevo restare nel mondo della pallavolo e perché nella mia carriera ho sempre avuto grande sensibilità per la condizione di forma. Volevo essere sempre al massimo e mi allenavo costantemente per farlo. Da qui nasce la mia passione per la preparazione che posso continuare a coltivare qui a Trento con la neonata squadra femminile di Serie A2”.
“La pallavolo è l’unico sport di squadra in cui, per regolamento, è necessario passare la palla per vincere e in un mondo individualista questa è sicuramente una caratteristica peculiare, che crea un certo tipo di cultura e di spirto” ha sottolineato Andrea Zorzi, che ha vestito i panni non solo dell'ospite ma anche del moderatore nel corso dei novanta (apprezzatissimi) minuti dell'incontro.

Trentino Volley Srl
Ufficio Stampa